Premio Francesco Montanari - 12° edizione - Comune di Savignano sul Rubicone

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Premio Francesco Montanari - 12° edizione

 
Premio Francesco Montanari - 12° edizione

La "Compagnia della Speranza" promuove, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura di Savignano sul Rubicone (FC), la 12a edizione del PREMIO "FRANCESCO MONTANARI" riservato agli autori di testi di commedie in dialetto Emiliano-Romagnolo.

I testi dovranno pervenire alla Biblioteca di Palazzo Vendemini, Corso Vendemini 67 entro il 31/12/2020.

 

REGOLAMENTO:

Art. 1) La "Compagnia della Speranza" e l'Assessorato alla Cultura di Savignano sul Rubicone (FC) indicono la 12a edizione del PREMIO "FRANCESCO MONTANARI" riservato agli autori di testi di commedie in dialetto Emiliano-Romagnolo.
Art. 2) Non sono ammesse traduzioni di commedie esistenti.
Art. 3) I testi dovranno pervenire alla Biblioteca Comunale - Corso Vendemini, 67 47039 Savignano sul R. entro il 31/12/2020 in tre copie dattiloscritte, non firmate, + 1 CD; contraddistinte da un motto da ripetersi su busta sigillata contenente le generalità del concorrente. (Per informazioni Tel. 0541 944955).
Art. 4) I testi, non saranno restituiti, non sono ammessi atti unici.
Art. 5) La selezione dei lavori sarà effettuata da una giuria formata da personalità di elevata competenza e professionalità, i cui nomi saranno resi noti in occasione della cerimonia di premiazione. Il suo giudizio sarà inappellabile.
Art. 6) L'autore dell'opera vincitrice riceverà un premio (indivisibile) di € 1.000,00. La cerimonia di premiazione avrà luogo a Savignano sul R nell'ambito della stagione teatrale 2020/2021.
Art. 7) L'organizzazione si riserva il diritto di pubblicare a proprie spese i testi pervenuti.
Art. 8) La partecipazione al concorso implica, da parte dei concorrenti, l'accettazione delle norme contenute nel presente regolamento.

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Francesco Montanari detto "BUGARA" nasce a Savignano sul Rubicone il 16 febbraio 1912 da Cipriano, di mestiere fabbro, e Filomena Fracassi, bidella delle scuole elementari.

Studia fino alla terza elementare e a questo ultimo anno di scuola risale la sua prima poesia e, con essa, il soprannome "Bugaroun" da cui poi "Bugara". Già da prima della guerra "Bugara" sí dà al teatro in veste di attore, esordiente nella parte che amerà ricordare sempre, di "Bertoldo alla Corte dei Re".

"Bugara" si sposa giovanissimo con la sua "Bigiota" o Tonina, Antonia Tosi, classe 1911, si vede portar via dalla guerra un figlioletto di 10 anni, Romano, e incominciare la lunga serie di tragedie familiari che non cesserà fino ai 1988 con la scomparsa di Silvano, l'unico figlio maschio rimasto vivente. Nel 1956 Don Melchiorre Baroni, nominato parroco di Castelvecchio, chiama "Bugara" per dar vita alla Filodrammatica di Castelvecchio, poi dopo una pausa di qualche anno, Ermanno Pasolini fonda la "Compagnia della Speranza" che, in 30 anni di recite, porta i suoi lavori in giro per la Romagna. La morte, fedele compagna di vita del poeta, lo coglie improvvisamente il 20 luglio 1991 fra una stagione teatrale e l'altra lasciando in eredità le sue doti di umanità che possiamo cogliere nei suoi scritti raccolti nel libro "A 'so Bugara ad Ciprien" Ed. Il Ponte.